Il Partito democratico a Napoli deve impegnarsi a costruire, nei prossimi mesi, una forte leadership e una classe dirigente adeguata alle sfide sociali, economiche e politiche che la città dovrà affrontare a breve, senza rincorrere chi, fino a qualche tempo fa, additava il Pd come l'unico e solo responsabile della profonda crisi in cui sta sprofondando il nostro capoluogo.
Non mi trova d'accordo l'idea che il dibattito interno ed esterno del nostro Partito debba incentrarsi esclusivamente sull'alternativa “con” o “contro” De Magistris.
Il Sindaco ha dimostrato in questi primi due anni e mezzo di amministrazione di non avere una visione complessiva di città ed ha messo in campo solo ed esclusivamente iniziative estemporanee e disarticolate che al di là del clamore immediato non hanno generato effetti risolutivi rispetto alle piaghe che affliggono Napoli, quali sono, a mio avviso, il tema della vivibilità degli spazi comuni, quello del lavoro, della sicurezza, dell'ambiente, della viabilità, dell'efficienza dei servizi.
E' per tutto questo che sui temi che ho prima elencato, il nostro partito e con esso gli amministratori locali, dovrebbero lavorare, ad ogni livello, per costruire un'alternativa seria, autorevole e competente, partendo dai problemi della gente e della città, e non da quelli del Sindaco. Sono convinta del fatto che ci siano tutte le condizioni e le risorse per un rilancio del Pd a Napoli, che va rifondato sulle cose da fare e non su quelle da dire.
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