mercoledì 12 febbraio 2014

INVESTIRE SULLA CULTURA, UN DOVERE.



Non ho potuto in questi giorni fare a meno di riflettere sulla confusione generata dalla proposta del Governo sui bonus libri. Non voglio entrare nel merito delle questioni tecniche, non ancora, e non voglio polemizzare sull'approssimazione di una proposta d'investimento che si è rivelata insostenibile per lo Stato, ma vorrei invece soffermarmi sull'imminente necessità di un piano di rilancio della cultura. Abbiamo bisogno di investimenti forti, pubblici e privati, poiché i diritti culturali non devono essere subordinati ad altri, ritenuti erroneamente prioritari. Anche e soprattutto in un momento di crisi.

Una libreria che chiude non è solo un'impresa fallita. E' una famiglia che si perde, una comunità di lettori che smarrisce il suo spazio. Insomma una libreria che chiude è il sintomo di una pericolosa tendenza all'arretramento culturale che colpisce il nostro territorio, dove i luoghi di cultura scompaiono e le opere storiche perdono pezzi.

Io credo che la cultura abbia bisogno di spazi, e per questo nelle prossime settimane ho intenzione di incontrare gli editori campani e gli altri operatori del settore storico-artistico-culturale, per studiare insieme a loro che operano nel concreto, possibili misure utili per il rilancio della lettura e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale.

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